Viterbo - 7 piazze fanno centro

Localization: Viterbo
Year: 2016
Project Team: Francesco Colarossi, Luisa Saracino, Paolo Colarossi, Aurora di Manno, Marta Bizzoni, Timo van den Boomen

La questione dei centri storici oggi, nelle città europee, si può riassumere sostanzialmente nella difficile, ma necessaria ricerca di un adeguato equilibrio tra storia e contemporaneità. Il che significa interrogarsi sul ruolo che oggi possono avere i centri storici nella città contemporanea, anche tenendo conto del fatto che, in genere, la parte storica della città è, grosso modo, il dieci, quindici per cento dell’intera città. Parte piccola percentualmente, ma di grande valore e peso se a questa parte si associano i valori della storia e dunque della memoria e della tradizione di una comunità di cittadini. Ed anche importanti valori estetici, perché i centri storici sono sempre la parte più bella dell’intera città, e dunque racchiudono delle importanti lezioni esemplari di disegno urbano.

Disegno urbano dal quale ancora oggi possiamo apprendere per migliorare le qualità dell’abitare nella città contemporanea, quella costruita negli ultimi sessanta-settanta anni, e nella quale le qualità dell’abitare, compresa la bellezza sono in genere assai carenti.

Una bellezza, quella dei centri storici, che si fonda prevalentemente sulla misura d’uomo, negli edifici e negli spazi pubblici. Una misura d’uomo che ha prodotto dei paesaggi urbani ancora oggi apprezzati e ricercati, paesaggi nei quali la bellezza è presente non solo nei monumenti e grandi architetture degli edifici, ma anche nel tessuto delle case comuni.

Dunque la parola d’ordine per i centri storici è ancora: conservazione. Che però deve necessariamente essere accompagnata da un’altra parola: adeguamento. Parola preferibile ad un’altra che spesso viene utilizzata: la valorizzazione. Parola, quest’ultima, a volte facilmente fraintendibile nella mera valorizzazione economica.

Adeguamento significa certamente anche adeguamento all’economia urbana contemporanea, ma più in generale adeguamento delle qualità dell’abitare già presenti e migliorabili.

Rispettando dunque le qualità dell’abitare proprie e specifiche dei centri storici, qualità in particolare degli spazi pubblici, che sono qualità da esaltare, da mostrare come esempi dell’abitare anche nella città di recente costruzione.

Lo spazio pubblico è una delle componenti della città necessaria a dare vita alla stessa città. Perché è generatore di qualità urbane, di quelle qualità necessarie all’abitare urbano.

Lo spazio pubblico genera qualità urbane quando possiede a sua volta le qualità di urbanità, di accoglienza e di bellezza.

Ma il desiderio, e la necessità di bellezza nel paesaggio urbano non richiedono necessariamente e sempre di essere soddisfatti da una qualità estetica del sublime o del grandioso. Lo spazio pubblico può essere qualificato anche con una bellezza gradevole, piacevole. Una bellezza che dipende dagli effetti e dalle sensazioni percettive provocate dalle caratteristiche spaziali del paesaggio urbano, nel quale ci muoviamo e che memorizziamo. Una bellezza, perciò che è originata anche dalle qualità dell’urbanità e dell’accoglienza, e dalla percezione sensibile dello spazio urbano nel quale ci spostiamo con il movimento lento del pedone, e che osserviamo dalla altezza d’uomo.

Occorre perciò individuare una serie di interventi che ne riqualifichino fortemente l’immagine, anche con l’obbiettivo di un rafforzamento degli usi e delle funzioni.

I tal senso, il concorso di riqualificazione delle  piazze che il Comune di Viterbo propone ha come scopo quello di recuperare la qualità dello spazio pubblico del centro storico preso in ostaggio nell’ultimo ventennio dal proliferare senza controllo dell’automobile attraverso una soluzione progettuale di armonizzazione delle qualità sovra descritte che compongono lo Spazio Pubblico e che prevede 3 punti generali:

PEDONALIZZAZIONE

Pedonalizzazione di tutti gli spazi pubblici delle Piazze e delle strade di connessione, con eliminazione della sosta auto. Si tratta di operare una ristrutturazione del traffico e della sosta, ma che comporta solo moderati cambiamenti rispetto alla attuale situazione.

Infatti, per quanto riguarda la circolazione auto, questa può essere risolta mantenendo l’attuale organizzazione del traffico e attuando i controlli di ZTL già predisposti dalle ordinanze municipali in essere.

Per quanto riguarda la sosta auto, la riorganizzazione della grande area a Porta Romana, già in parte realizzato dall’Amministrazione Comunale, compenserà la perdita dei posti di sosta auto attualmente presenti all’interno del corso di via Garibaldi e la realizzazione in corso degli ascensori a piazza S. Lorenzo permetterà un collegamento più rapido e comodo all’area parcheggio di Valle Faul. Si rileva che le due aree di parcheggio  rientrano nel raggio di 500  metri dalla Piazza del Plebiscito, distanza che può essere raggiunta con un percorso a piedi di circa cinque/dieci minuti.

RESTAURO

Restauro del sistema delle piazze attraverso un uso accorto delle sedute e di piccole alberature removibili posti a filare a difesa e divisione dello spazio pedonale da quello carrabile al fine di trasformare i luoghi principali di Viterbo come Piazza del plebiscito, piazza S.Sisto e piazza Fontana Grande, non in meri luoghi di passaggio, ma in luoghi dello stare, per poter godere di uno spazio dove ci si senta a proprio agio e sicuri. Attraverso un attento studio illuminotecnico inoltre la godibilità delle piazze viterbesi si estende oltre il calare del sole.

RIPAVIMENTAZIONE

Ripavimentazione degli ambiti pedonali al fine di evidenziarne visivamente e qualitativamente la distinzione.