Le frazioni di Viterbo
Localization: Viterbo
Year: 2011
Project Team: Francesco Colarossi, Luisa Saracino, Giovanna Saracino, Paolo Colarossi, Antonio Pietro Latini
Studi preliminari alla Variante di Piano
Incarico Pubblico
“Lo studio delle Frazioni” è stato elaborato sulla base dell’incarico ricevuto dal Comune di Viterbo, Settore Urbanistica, e “…finalizzato alla elaborazione di analisi e schemi preliminari per la definizione di indirizzi di sviluppo della Frazione di Grotte S. Stefano con le località di Fastello, Montecalvello, Roccalvecce, S. Angelo, Vallebona, preparatori ad una variante al P.R.G” (art. 1 del Disciplinare d’incarico di prestazione professionale del 18.07.2012, D.D. n. 3288 del 16.07.2012).
Gli obbiettivi e i contenuti del lavoro, che sono stati, nel corso dell’elaborazione del lavoro stesso discussi e concordati tra l’Ufficio Urbanistico e il progettista incaricato, possono essere riassunti in quattro punti:
- Assumere l’obbiettivo prioritario della qualità urbana per lo sviluppo futuro della Frazione di Grotte Santo Stefano e delle località di Fastello, Montecalvello, Roccalvecce, S. Angelo, Vallebona.
- Proporre, come fattori primari del futuro assetto e della qualità urbana, l’adeguamento, quando possibile, degli spazi pubblici esistenti e la creazione di nuovi spazi pubblici a prevalente uso pedonale, attrezzature e servizi pubblici e privati. Spazi pubblici connotati dalle qualità di accessibilità, urbanità, socialità e bellezza.
- Utilizzare lo strumento degli scenari progettuali per rappresentare gli schemi preliminari per la definizione degli indirizzi di sviluppo futuro, utilizzabili per una successiva eventuale variante di Prg.
- Delineare possibili percorsi attuativi degli scenari progettuali che permettano nello stesso tempo di massimizzare i vantaggi per la collettività e di minimizzare il ricorso a risorse pubbliche per sostenere i costi di intervento.
Va premesso che uno degli obbiettivi prioritari che occorre siano posti all’urbanistica contemporanea (pianificazione e progettazione urbanistica) è di proporre soluzioni e interventi per la qualificazione-riqualificazione della città esistente.
Questo perché nella città esistente (anche, spesso, nelle aree di interesse storico, ma soprattutto nelle aree di edificazione più recente, vale a dire le aree urbane costruite negli ultimi sessanta-settanta anni) le qualità urbane, e in particolare quelle legate e dipendenti dagli spazi pubblici a prevalente uso pedonale, sono carenti o assenti.
Perciò, i progetti urbanistici di qualificazione-riqualificazione della città esistente (sia per aree di interesse storico ma di deboli qualità urbane, che per aree di caratterizzazione periferica), comportano in maggioranza interventi di creazione o di adeguamento-potenziamento di luoghi centrali, cioè di strutture urbane costituite da attrezzature con valore di centralità, a scala urbana o di quartiere, disposte attorno o lungo sistemi di spazi pubblici di qualità. Questi interventi sono di fondamentale importanza per ottenere buoni livelli di qualità urbana, fra i quali la bellezza.
La produzione di scenari ha diversi aspetti di utilità sia per le Amministrazioni, sia per gli abitanti.
In primo luogo uno scenario progettuale può essere utilizzato per costruire una coscienza collettiva sugli obbiettivi e sulle modalità di un intervento urbanistico. Se accompagnato da una opportuna pubblicizzazione, infatti, uno scenario progettuale può richiamare l’attenzione di abitanti, di operatori, di tecnici e di amministratori sui problemi dell’area urbana interessata, sui problemi dell’intervento, e sulle possibili soluzioni e contribuire, anche attraverso il dibattito, alla formazione di una consapevolezza di possibili scenari condivisi per il futuro dell’area. L’elaborazione di uno scenario progettuale, inoltre, è l’occasione per una conoscenza, razionalizzazione e organizzazione dei problemi posti dall’intervento. E, di fatto, permette una prima verifica della fattibilità quantitativo-funzionale dell’intervento stesso, in termini di densità, accessibilità, funzioni. E, contemporaneamente, permette anche una prima verifica della sua fattibilità morfologica ed estetica.